Rilevamento dei difetti di sigillatura: Visione VS Spettroscopia laser

Le tecnologie di visione e di spettroscopia laser sono due approcci distinti per l'identificazione dei difetti di sigillatura, che contribuiscono entrambi a garantire la conservazione e la qualità del prodotto finale. La scelta tra queste due tecnologie dipende dal tipo di difetto che il produttore vuole identificare. Se l'obiettivo è principalmente quello di identificare difetti estetici e/o corpi estranei nella sigillatura, la tecnologia della visione può essere sufficiente. Se invece si vuole identificare la presenza di microfori o canali di sigillatura nella confezione per prevenire la formazione di muffe, la spettroscopia laser è la scelta più adatta.

Tecnologia a visione

La tecnologia di visione impiega telecamere per rilevare difetti lungo la sigillatura della vaschetta dovuti a materiali estranei. Questi difetti possono essere di tipo "estetico", causati da particelle di cibo rimaste nel sigillo durante il processo di chiusura della confezione o da materiali come il grasso nel caso di salumi, farine, ecc. che possono creare sigilli cosiddetti "deboli". I difetti estetici possono rendere l'alimento inadatto alla vendita, anche se l'integrità del sigillo e quindi la conservazione non sono compromesse. L'identificazione della presenza di materiali come grasso o farina nel sigillo è essenziale per prevenire la formazione di sigilli deboli, che potrebbero cedere a causa delle sollecitazioni durante il trasporto e la manipolazione. Per rilevare entrambi i tipi di difetti, vengono utilizzati diversi tipi di telecamere di visione; in particolare, le telecamere iperspettrali, una volta configurate alla lunghezza d'onda corretta, possono identificare i punti in cui la guarnizione è contaminata. Tuttavia, la tecnologia di visione non è in grado di identificare la presenza di microfori nella confezione, che possono causare problemi come la riduzione della durata di conservazione del prodotto, la perdita delle sue caratteristiche organolettiche e, in alcuni casi, la formazione di muffe alcuni giorni dopo il confezionamento.

Tecnologia a spettroscopia laser

Questa tecnologia ha un'ampia gamma di applicazioni in settori quali salumi, pane, pasta fresca, insalate confezionate, formaggi e altro ancora. È particolarmente utile nei prodotti confezionati in atmosfera modificata (MAP) o contenenti alcol, in quanto identifica molecole target come CO2 o alcol che fuoriescono dalla confezione, indicando la presenza di microfori. La differenza di pressione tra l'interno e l'esterno della confezione non è sufficiente a far uscire le molecole target dalla confezione. L'imballaggio viene attivato delicatamente attraverso rulli progettati per facilitare l'identificazione dei microfori senza danneggiare l'imballaggio. Questo metodo può anche contribuire a sollecitare le guarnizioni deboli, evitando così la formazione di buchi nella sigillatura e garantendo la qualità del prodotto. La spettroscopia laser previene anche la formazione di muffe in tutti i prodotti freschi, grazie alla sua capacità di individuare microfori non identificabili con la tecnologia visiva.

In conclusione, la scelta della tecnologia da utilizzare dipende dalle esigenze specifiche del produttore e dal difetto principale riscontrato nel suo prodotto. Se l'obiettivo è prevenire la formazione di muffe, l'adozione della tecnologia di spettroscopia laser è fondamentale. Se, invece, l'obiettivo è quello di identificare esclusivamente i difetti estetici, può essere sufficiente la tecnologia di visione. Le telecamere iperspettrali possono essere un valido aiuto per individuare materiale contaminante nella guarnizione. La combinazione di entrambe le tecnologie può garantire un controllo più completo dei difetti di saldatura e confezionamento, assicurando risultati ottimali in termini di conservazione e qualità del prodotto.

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